Prodotto da


CON QUELLA FACCIA
DA STRANIERA
Il viaggio di Maria Occhipinti

Un documentario di Luca Scivoletto

Film riconosciuto di interesse culturale
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale Cinema

Una produzione Pinup
in associazione con Argo Software

Con il sostegno di
Banca Agricola Popolare di Ragusa,
Camera di Commercio,
Industria e Artigianato di Ragusa
e Comune di Ragusa

Soggetto Maria Calabrese, Luca Scivoletto
Fotografia Clarissa Cappellani
Suono Danilo Romancino
Montaggio Alice Roffinengo
Musiche Scivò
Voce narrante Loredana Cannata

Prodotto da Giorgio J.J. Bartolomucci
Regia Luca Scivoletto

LA STORIA

Maria Occhipinti (1921-1996), una ribelle del Novecento.
Comunista, poi anarchica, antesignana del femminismo, pacifista, apolide per necessità, lega il suo destino ai fatti del “non si parte” scoppiati in Sicilia nel ’45 dopo la nuova coscrizione. Incinta di cinque mesi, non esita a gettarsi davanti alle ruote di un camion militare per bloccare il rastrellamento dei giovani renitenti alla leva. Per questa plateale protesta sarà incarcerata, poi confinata a Ustica e schedata a vita dalla polizia italiana come sovversiva. Condannata senza appello dalla famiglia e dal Partito Comunista, che ne oscurerà volutamente la memoria, lascia Ragusa e viaggerà per il mondo insieme a sua figlia. Anziana torna in Italia e pronunzia il suo ultimo discorso pubblico nel 1987 a Comiso contro l’installazione dei missili Cruise. Per la prima volta un documentario getta la luce su una figura simbolo del riscatto sociale e del processo di emancipazione femminile in Italia negli ultimi sessant'anni.
Maria Occhipinti (1921-1996), a rebel of the past century.
Communist, then anarchist, forerunner of feminism, pacifist, stateless for necessity, Maria has tied her destiny to the facts of the “We Won’t Leave” movement occurred in Sicily in 1945 after the new conscription. Five months pregnant Maria doesn’t hesitate to throw herself in front of the wheels of a military truck to stop the round-up of the young draft dodgers. For this dramatic protest she has been imprisoned, then confined in Ustica and for all her life on the files of the Italian police as a subservive. Condemned by her own family and by the communist party, who purposely renounce her memory, she decides to leave Ragusa and travel the world with her daughter. Many years later, as an aged woman, she returns to Italy and gives her last public speech in 1987 in Comiso against the installation of cruise missiles. For the first time a documentary sheds light on a symbol of social redemption and of female emancipation in Italy in the last sixty years.

IL TRAILER

Il team di Maria cchipinti Regista Produttore Montatrice Fonico di presa diretta Dop Voce narrante Art Director
Un grazie a
Concetto Scivoletto, Maria Scivoletto, Serena Queneau, Giovanni D'Angelo, Alberto Migliore, Marco Furlani Daniele Scaringella, Mattia Caratello, Riccardo Amorese, Vincenzo Cascone, Flora Monello, Francesco Amato, Raffaella Spadola, Laura Barone, Adele Cambria, Giuseppe Barone, Pippo Gurrieri, Giuliana Tarantini, Adriana Chemello, Massimo Tanca, Carla Santa Maria, Annaluisa L'Abate, Salvatore Arrabbito, Isméne Cotensin, Salvatore Iacono, Alberto L'Abate, Emanuele Macaluso, Francesco Tumino, Elio Burrafato, Iolanda Minniti, Maria Grazia Buffa, Vito D'Antona, Giovanni Cartia, Maria Cavalieri, Nello Dipasquale, Lorenzo Lo Presti, Carmelo Arezzo

APPUNTI

Ho girato questo documentario cercando di evitare facili soluzioni celebrative o nostalgiche.Tutte le scelte di regia sono state improntate a pochi ma rigorosi principi: semplicità, asciuttezza, economia dei piani, rifiuto dell’enfasi. L’obiettivo era quello di attraversare la vita di Maria Occhipinti raccogliendone il senso profondo, in nessun caso di svolgere un esaustivo rendiconto di ogni momento della sua biografia. Mi sono concentrato in particolare sulla ricerca dell’equilibrio migliore tra immagine e parola, conciliando l’immediatezza dell’elemento visivo con la paziente tessitura del racconto orale. Le interviste sono così state lavorate come un coro polifonico, dove ognuno avesse il compito di aggiungere un tassello narrativo ed emozionale al racconto della vita di Maria. Per un ritratto che fosse collettivo, complesso, non monolitico, né premeditato.
Luca Scivoletto
I've shooted this documentary trying to avoid easy solutions, neither celebrative or nostalgic. All the direction chioices were based to few and strict principles of simplicity, dryness, refusal of stress. The objective was to cross the life of Maria Occhipinti collecting the deep sense, far away from carrying out an exhaustive statement of every moment of his biography. I focused in particula on the search of the best balance between image and word, combining the immediacy of the visual element with the patient texture of storytelling. The interviews have been so processed as a polyphonic choir, where everyone had the task of adding a piece of the narrative and emotional account of the life of Maria. For a portrait that was collective, complex, non monolithic, nor premeditated.
Luca Scivoletto
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