LA STORIA
Maria Occhipinti (1921-1996), una ribelle del Novecento.
Comunista, poi anarchica, antesignana del femminismo, pacifista, apolide per necessità, lega il suo destino ai fatti del “non si parte” scoppiati in Sicilia nel ’45 dopo la nuova coscrizione. Incinta di cinque mesi, non esita a gettarsi davanti alle ruote di un camion militare per bloccare il rastrellamento dei giovani renitenti alla leva. Per questa plateale protesta sarà incarcerata, poi confinata a Ustica e schedata a vita dalla polizia italiana come sovversiva.
Condannata senza appello dalla famiglia e dal Partito Comunista, che ne oscurerà volutamente la memoria, lascia Ragusa e viaggerà per il mondo insieme a sua figlia. Anziana torna in Italia e pronunzia il suo ultimo discorso pubblico nel 1987 a Comiso contro l’installazione dei missili Cruise. Per la prima volta un documentario getta la luce su una figura simbolo del riscatto sociale e del processo di emancipazione femminile in Italia negli ultimi sessant'anni.
Maria Occhipinti (1921-1996), a rebel of the past century.
Communist, then anarchist, forerunner of feminism, pacifist, stateless for necessity, Maria has tied her destiny to the facts of the “We Won’t Leave” movement occurred in Sicily in 1945 after the new conscription. Five months pregnant Maria doesn’t hesitate to throw herself in front of the wheels of a military truck to stop the round-up of the young draft dodgers. For this dramatic protest she has been imprisoned, then confined in Ustica and for all her life on the files of the Italian police as a subservive. Condemned by her own family and by the communist party, who purposely renounce her memory, she decides to leave Ragusa and travel the world with her daughter. Many years later, as an aged woman, she returns to Italy and gives her last public speech in 1987 in Comiso against the installation of cruise missiles. For the first time a documentary sheds light on a symbol of social redemption and of female emancipation in Italy in the last sixty years.